lunedì 15 giugno 2015

Atti osceni in luogo privato

Lo avevo anticipato che sarai stata discontinua...
É passato parecchio tempo dal mio ultimo post. Oltre alla pigrizia e  il timore di dire cose un pó scontate, c'é stato anche il fatto che in tutto questo periodo non ho letto nulla che valesse la pena di consigliare o perlomeno suggerire.
Ho qui accanto una pila di libri letti, alcuni solo iniziati in questi mesi di silenzio. Saranno circa una decina e di questi solo due varrebbe la pena suggerire.
Non l'ho fatto subito perché uno é vecchiotto e quindi molti di voi lo avranno giá letto: "Olive Kitteridge"di Elizabeth Strout, premio Pulitzer 2009 e che Baricco ha inserito nella lista delle 50 migliori letture degli ultimi anni.
L'altro é recente, ma nel periodo in cui lo leggevo era fortemente suggerito da Antonio D'Orrico sul Corriere della Sera e mi scocciava accodarmi ai peana.
Ora é passato del tempo e forse se qualcuno non lo ha ancora letto vale la pena di parlarne.
Mi riferisco a "Atti osceni in luogo privato" di  Marco Missiroli edito da Feltrinelli 2015.
Sicuramente lo avrete notato in libreria perché la copertina raffigura un sedere, (opera di Erwin Bluenfeld: "Holy cross") che probabilmente avrá attratto la vostra attenzione, ma magari vi ha respinto...ma comunque vi avrá colpito.

Sappiamo quanto le copertine spesso facciano la fortuna o meno di un romanzo. É di fatto la prima cosa che vedi del libro e se non ha quel certo non so che, neanche lo prendi in mano. Piú la copertina ha attrattiva piú le possibilitá di vendita aumentano e chiaramente, vale anche il contrario!

Ma tornando al lavoro di Missiroli: é  quello che viene definito un romanzo di formazione e in questo caso anche di quella sessuale di Libero Marsell, giovane protagonista, trasferitosi da Milano a Parigi con i genitori.

La crescita e la costruzione della personalitá del ragazzo avviene attraverso il passaggio di momenti chiave. La separazione dei suoi genitori, l'incontro con adulti e pari che lo introducono al mondo della letteratura e del pensiero libero, La fortuna di avere incontrato persone che gli hanno aperto la mente al piaciere della lettura. La scoperta dell'autoerotismo e quella della piena sessualitá per dare e avere piacere... gli amori, gli amici e il cane fedele faranno di Libero un uomo. Il lettore lo accompagna  nel corso degli anni standogli accanto e avendo l'mpressione di poterlo quasi consigliare sulla strategia migliore da adottare nel momenti delle grandi scelte.
Non é un libro che si legge ma....azzardo...che si vive con il protagonsta.

L'oscenitá a cui allude il libro non é  in alcuni passaggi, che potrebbero offendere il pudore, ma quanto, credo, alle oscenitá la vita, a volte, ci costringere ad assistere o peggio a vivere.

Bella lettura, coinvolgente, divertente  e anche scanzonata.


dello stesso autore:

"Il senso dell'elefante" Guanda, 2012
"Bianco", Guanda, 2009
"Il buio addosso", Guanda, 2007


Qui i libri che ho letto nei mesi scorsi e che se fossi in libreria vi direi..."anche no!"



'Numero zero" di Umberto Eco, Bompiani ,2014
"Sonno " di Haruki Murakami, Einaudi, 2014
"Ploreterka" di Fleury Jaeggy, Adelphi, 2001
"Cuore primitivo"di Adrea De Carlo, Bompiani, 2014


di seguito ecco alcuni libri che ho iniziato e abbandonato in questi mesi...

"Cartongesso" di Francesco Maino, Einaudi,2014
"Applausi a scena aperta" di David Grossman, Mondadori, 2014
"Imperatrice Cixi" di Jung Chang, Longanesi 2014 ( peccato perché il primo: "Cigni selvatici" é un bel libro sulla Cina attraverso la vita delle antenate dell'autrice. Se non lo avete giá fatto vale assolutamente la pena di leggerlo)
"Forse Esther" di Katja Perowskaja, Adelphi, 2014.






















domenica 15 febbraio 2015

Non temete per noi....

Finalmente si vede la luce!
Nel senso che anche qui al grande nord finalmente le giornate si allungano ogni giorno di piú...sensibilmente di piú.
Oggi poi é stata una bellissima giornata di sole e con un pó di tristezza abbiamo salutato dei cari amici venuti a salutarci e a conoscere Stoccolma, che non ci ha traditi e si é concessa nel suo spendore con due magnifiche giornate di luce!
Ma la "luce" é anche quella che ho intravisto nell'ultimo libro di Mario Calabresi.
Capisco che dettta cosí potrei  sembrare una delle pastorelle di Fatima e, certamente, non lo sono, anche perché a me nessuno confiderebbe un segreto!  Ma con "luce" intendo un filo di speranza e fiducia nel futuro dei e per i nostri figli.
Per chi ha figli  nell'etá in cui é giunto il momento di concretizzare la propria vita diventando adulti rendendosi autonomi dai genitori,  la preoccupazione per il loro futuro é  forte.
"Non temete per noi, la nostra vita sará meravigliosa" é quello ogni genitore si augura di sentirsi dire dai propri figli.
Questo é anche il titole del nuovo libro di Mario Calabresi che racconta come la scelta individuale, spesso fuori dalla convenzioni e dalle aspettative familiari sia assolutamente vincente a livello personale ma soprattutto faccia la differenza nel mondo. Non ovviamente nel senso universale ma anche solo una piccola differenza in una parte di mondo.
E' importante, anzi necessario, ridare speranza, spinta e coraggio ai ragazzi che si trovano a fare scelte ormai non piú scontate e prevedibili e invitandoli ad avere il coraggio della sfida costringendo anche gli adulti a non avere aspettative convenzionali ma di apertura all'originalitá.
La storie raccontate nel libro, sono storie di vite dove la scelta principale e vincente, é fatta contrapponendosi a  quelle che erano le aspettative socio-familiari. 
Il "fil Rouge" del libro di Calabresi é la storia dei suoi zii che negli anni '70, dopo la laurea in medicina, decidono di andare in Africa ad aprire un ospedale.
Non fanno solo questo, che giá é un progetto grandioso, ma qualcosa di piú importante: creano il primo servizio di salute pubblica nel territorio insegnando alla popolazione ad affidarsi ai medici e ad avere cura della propria salute.
"Non temete per noi, la nostra vita sará meravigliosa" é quello che scrive Mirella Rho ai suoi genitori in una lettera spedita dal cuore dell'Africa. Quanto preoccupazione devono aver avuto quei genitori!
Altre vite vengono raccontate e tutte hanno il coraggio della sfida e della non prevedibilitá.
Il libro, é quasi rivolto piú agli adulti che non ai ragazzi ed é una rassicurazione sul loro coraggio e sulla loro capacitá di fare la differenza nel mondo.
Certamente non é alta letteratura ma Calabresi é un buon giornalista.
E' un libro che dona speranza per il futuro dei nostri ragazzi e visto i tempi...aiuta!

Altri libri dello stesso autore
Spingendo la notte piú in lá, Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo. Mondadori, 2007
La fortuna non esiste. Storie di uomine e donne che hanno avuto i coraggio di rialzarsi, Mondadori, 2009
Cosa tiene accese le stelle. Storie di italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro, Mondadori, 2011

  








lunedì 19 gennaio 2015

La ferocia







Non ho letto altri libri di Nicola Lagioia.
"La ferocia"  Einaudi 2014, é il primo ed é stata una bella lettura.
É un libro "forte" dove attraverso la descrizione di una societá malata di potere e di denaro, si racconta anche l'incapacitá di costruire relazioni, persino quelle piú intime, con onestá e gratuitá.
É il racconto di una ricca  e potente famiglia pugliese che, con la morte di una delle figlie, é costretta a fare i conti con tutta la sua ipocrisia e immoralitá.
Che il malaffare, la corruzione e il potere dei soldi inquinino la nostra societá rendendola fragile, direi che é come scoprire l'acqua calda, ma che tutto questo si rifletta sulla famiglia, dal romanzo di Lagioia, sembrerebbe inevitabile.
Tutto ha inizio con la morte della bellissima Clara Salvemini, figlia di Vittorio un potentissimo uomo d'affari barese. I Salvemini sono una famiglia dove regna l'incomunicabilitá e dove l'esistenza dell'altro é  percepita solo come spazio occupato.
 Solo fra due dei quattro figli di Salvemini, Michele e Clara, il rapporto é onesto e sincero. E sará proprio Michele, figura satellitare all'interno del sistema familiare, a fare luce sulla strana morte della sorella e sui motivi della sua condotta spregiudicata.
Va detto che la lettura non é sempre facile. Spesso all'interno di una stessa pagina troviamo piani temporali diversi, per cui a tratti si stenta a seguire il filo della narrazione, ma credo che questo contribuisca a rendere il libro bello e coinvolgente.

P.s Lo so che sono in netto ritardo ma se fatti entro Gennaio valgono ancora.per cui... tantissimi auguri di Buon 2015

Dello stesso autore:
Riportando tutto a casa, Einaudi 2011
Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) Minimum Fax 2013
















giovedì 11 dicembre 2014

Che male c'é...che c'é di male?

Perché  "Che male c'é...che c'e' male?" vi chiederete... o anche no!
Beh! credo che sia esattamente questo il "punto"  dell'ultimo libro di Gianrico Carofiglio, dove un giudice, che pur non alterando la sostanza dei fatti, adegua la norma ai propri interessi.
La regola dell'equilibrio
Ma é quello che facciamo sempre un pó tutti no?

Le norme per gli "altri" si applicano per "noi"...si interpretano!
Che male c'é...che c'e' di male?
Sostanzialmente puó non cambiare nulla, ma magari rimane la forzatura!
La regola dell'equilibrio
Torniamo al romanzo.
"La regola dell'equilibrio" Einaudi 2014,  il nuovo caso dell'avvocato boxeur, sempre ambientato a Bari con delle fughe a Lecce, riguarda la difesa di un alto magistrato indagato per corruzione.
Per inciso, ma quanto é fico sto' avvocato: tira di boxe, parla con il sacco (magari questo piú che fico é inquietante!) ascolta buona musica, beve quanto basta, fa ottime letture, per non parlare delle continue citazioni. Ma come cavolo fa a ricordarsi tutte 'ste cose e dove ha trovato tutto 'sto tempo per leggere, ascoltare, vedere, un wikipedia ambulante, un  mostro di conoscenze e riferimenti.
Va in libreria alle due del mattino e anche lí incontra bella gente con cui fare chiacchere colte con citazioni coltissime.
Noi sappiamo, ovvero lo sa chi ha gia letto gli altri casi dell'avvocato, che Guerrieri non difende tutti.
In questo mantiene dritta la barra su scelte etiche e morali che gli fanno dire no al denaro perché... Pecunia olet! (e vai con la citazione!).
Guerrieri  non prende in carico: violentatori, spacciatori, e corrotti!
Bravo avvocato!
Ma in questo caso decide di occuparsi di un magistrato irreprensibile che deve difendersi da un'accusa infamante per un uomo di giustizia: " E' un corrotto!"
L'intreccio del romanzo é piacevole anche se in alcuni punti, l'autore si sofferma un po' troppo nel
spiegare i passaggi procedurali del diritto. La sensazione é che a Carofiglio manchi l'aula del Tribunale, ma quando racconta dell'avvocato Guerrieri non mi dispiace.
Non dico che mi faccia impazzire ma lo trovo godibile.
Ho letto recentemente anche 'Una mutevole veritá" sempre  di Carofiglio, edito da Einaudi 2014 e devo dire che sono dovuta andare a ricercare la trama perché non mi ricordavo assolutamente nulla.
Sará anche un problema di demenza ma assolutamente non sono riuscita a farmi tornare in mente niente del libro. Quello che ricordavo peró era la delusione!
In questo suo ultimo romanzo "La regola dell'equilibrio", torna ad una scrittura piú avvincente e con dei buoni dialoghi.
Si! Carofiglio sá  far parlare i suoi personaggi e non é cosa da poco.

Auguri di Buon Natale a tutti!
Io da brava emigrante torneró con la mia valigia di cartone in Italia e cercheró di essere in libreria il piú possibile.
Libreria asSaggi, Via degli Etruschi 4 Roma.


dello stesso autore:
Il passato é  una terra straniera  (assolutamente da leggere! Da cui hanno tratto anche un film di Vicari con Elio Germano)
Il paradosso del poliziotto (assolutamente da leggere!)
Ragionevoli dubbi
Ad occhi chiusi
Testimone inconsapevole
Il silenzio dell'onda
Bordo vertiginoso delle cose







domenica 30 novembre 2014

..commissa' fa' caldo!

In fondo al tuo cuore
Non so quanti di voi giá conoscono il commissario Ricciardi... Luigi Alfredo Ricciardi. Tipo magro, non troppo alto direi 1e 80 di altezza, capelli neri, occhi verdi sguardo triste... ma triste!
Che ha la "capacitá" o sarebbe meglio dire la "sventura', di sentire le ultime parole di coloro che sono morti di morte violenta: incidenti, accoltellamenti o violenze di vario tipo.
Messa cosi' non c'é davvero di che essere allegri. Mettici inoltre che siamo a Napoli nei primi anni '30 in pieno regime e che lui é uno fuori dal coro...da quel coro!
Ricciardi, come tutti i commissari che si rispettino ha un alter ego nel maresciallo Maione. Un gigante d'uomo, buono come il pane (si dice ancora?), con una grande e bella famiglia, e con la verve tipica dei napoletani, fatta di schiettezza e immediatezza nella battuta;  che impedisce al commissario di lasciarsi andare alla propria sventura e a noi di non abbandonare il racconto presi dalla tristezza.
Bene, Ricciardi con tutta la sua malinconia ti attrae, mi attrae.
Quest' ultimo caso del commissario, si perché non é il primo, ce ne sono state almeno altri 5 o 6 tutti da leggere, ha come sfondo un caldo soffocante, torrido, che toglie il respiro. Un'afa che impedisce al pensiero di prendere forma prima di sciogliersi....(quanto mi piacerebbe ora quest'afa!) e che rallenta i movimenti, perché tutto é sudore.
In questo clima cosí rovente il commissario si imbatte in uno strano suicidio nella Napoli bene, ma oltre alla ricerca della veritá giudiziaria deve cercare di trovare la forza di convivere con la sua maledizione che lo tiene lontano dalla felicitá.
Quindi gli elementi in gioco sono: un suicidio sospetto, un supposto tradimento, un amore non rivelato e un caldo infernale, tutti intrecciati dalla piacevolissima capacitá narrativa di Maurizio De Giovanni, una volta giovane scrittore, come ha detto lui stesso, e ormai affermato autore che ha ancora la possibilitá di farsi conoscere da un pubblico ben piú vasto.

Dello stesso autore:
Il senso del dolore  Einaudi
Il giorno dei morti  Einaudi
Il posto di ognuno  Einaudi
La condanna del sangue  Einaudi
Vipera                      Einaudi
Per mano mia          Einaudi








domenica 23 novembre 2014

Lacci.....stracci!

Basta smettetela...! Finiamola con questa storia...
Domenico Starnone non é Elena Ferrante!
Cosí lui afferma ed io gli credo (per quello che vale)!
Certo che coincidenza... avevo appena finito di leggere l'ultimo libro della quadrilogia de "L'amica geniale" di Elena Ferrante, che quello successivo é stato proprio "Lacci" l'ultimo di Domenico Starnone edito da Einaudi.
Giuro pura casualitá! Ancora non sapevo dei rumors a riguardo (sono sempre l'ultima a sapere le cose...).
Non mi é passato per la testa che ci fosse una vaga somiglianza o una concordanza, nella scrittura o con i temi dei libri della Ferrante. (Per la "legge di Murphy" verró smentita domani stesso!)
Questo libro di Starnone, alcuni lo 'leggono' come il sequel dei "I giorni dell'abbandono" della Ferrante.
Personalmente non ho colto il legame (laccio?).
E' vero: il tema del tradimento coniugale é presente in tutte e due le opere, ma quella di Starnone non é solo questo. E' il racconto dei legami familiari, o  per meglio dire dei "lacci familiari", che tengono unita la coppia e la famiglia, dentro un sistema relazionale che diventa sofferenza e si nutre solo di questa. La sofferenza del tradimento, agito e subíto e l'incapacitá di perdonare chi ha spezzato il mito dell'amore fedele per sempre. Di questo rancore e della conseguente incapacitá di rimotivare il matrimonio, partendo da un diverso livello, la coppia di Vanda e Aldo continuano a nutrirsi. Lei, la tradita,  arroccandosi nella torre di chi é e sará sempre in credito e l'altro, il traditore, nell'autocommiserazione di chi non é stato in grado di seguire fino in fondo, il proprio sogno perché fondamentalmente vigliacco.
Tutto é ancora piú triste, quando ci si rende conto che quelli che hanno respirato quest'aria cosí asfittica sono diventati cosí crudeli. Questi sono i due figli, che da adulti si tirano addosso gli "stracci" della loro famiglia, dalla quale tentano, inutilmente, di recidere i legami o per meglio dire...i lacci.
Bello, amaro, coinvolgente, umano...direi che é un libro che consiglio caldamente (come so che sta facendo la mia amica Cinzia in libreria). Non perdetevelo.

Sul tema del tradimento, non solo quello coniugale, suggerisco di leggere:
"Puer aeternus" di Hillman (Adelphi)
"Non é piú come prima" di Recalcati (Cortina Raffaello).


Altri libri Domenico Starnone:
Autobiografia erotica di Aristide Gamboa, 2011, Einaudi.
Spavento, 2009, Einaudi
Denti, 1994, Feltrinelli






giovedì 13 novembre 2014

...la riva nera.

Descrizione della scena:
Ore 5pm, camino acceso, (fanno 3 gradi qui a Stoccolma) poltrona di fronte al camino, lampada alla mia sinistra...si sinistra.. in verità avevo anche pensato ad un bicchiere di vino rosso... ma mi sa che é ancora un po' presto.

L'avete letto Open?

"Open" é stata la rivelazione di tre anni fa.
Nessuno si immaginava che un libro sul tennis potesse avere tutto questo successo... Certo la storia di André Agassi é senza dubbio particolare... il suo odio per il tennis e le sue grandi capacità erano una contraddizione continua...Ma quello che avvinceva nella lettura (e se non lo avete fatto fatelo, perché ne vale la pena!) era la forza della scrittura di J. R, Moehringer (coatore con Agassi). Assolutamente avvolgente senza leziosità e con una notevole forza nel tenere il lettore sul testo.
Lo stesso autore aveva scritto precedentemente "Il bar delle grandi speranze" (2005) che non ho letto, ma che dicono essere un buon libro.
Quello che ho letto, invece, alla luce di quanto detto prima, é la sua ultima pubblicazione in Italia "Oltre il fiume" edito ora da Piemme, ma chiaramente scritto ben prima degli altri due libri per cui é diventato famoso.
E' un libro facile da leggere e da tenere in mano...direi quasi un racconto. Il fiume di cui parla il titolo é quello che separa due cittadine dell'Alabama una bianca e l'altra nera, e da quest'ultima Martin Luter King ha iniziato la sua marcia contro la discriminazione razziale. Il fiume Alabama circonda la cittá di Gee's Bend e la tiene segregata dal resto del mondo, specialmente da quello bianco...e questo non fa altro che soffocare la vita dei suoi abitanti fino all'estinzione...
Moeringher sa scrivere e in questo caso é anche suggestivo nel raccontare, ma mi domando... perché ogni volta si devono andare a recuperare le opere prime degli autori nella speranza che sull'onda del successo raggiunto si venda piú per il nome che per la qualitá del lavoro...chiedo scusa domanda sciocca!

Come dicevo e poco piú di un racconto ed e' piacevole.

Un'ultima cosa... sul tema della discriminazione razziale un libro veramente bello e serio e' quello pubblicato da Il Saggiatore nel 2012: "Al calore dei soli lontani". La grande migrazione interna negli Stati Uniti alla fine degli anni '30 fino alla metá degli anni '50.
Circa 6 milioni di neri si sono spostati dal sud del paese verso il nord nella speranza di trovare il posto "Giusto" dove vivere. (lettura importante!)

Ancora un'ultimissima cosa..
Sabato 15 novembre (cioe' il prossimo) festa del 4^ compleanno della libreria Assaggi di Roma. Dalle 10 alle 22 eventi aperitvi merende e ancora aperitivi per tutti quelli che parteciparanno...
Libreria Assaggi  Via degli Etruschi 4 Roma   http://www.libreriaassaggi.it/


Ora il bicchiere di vino ci sta benissimo!
Un saluto a tutti
Elena

















domenica 9 novembre 2014

c'é sempre una prima volta...

Ok non so come finirá questa avventura... quanti di voi mi leggeranno e quanti andranno avanti a leggermi dopo la prima volta.
La cosa peggiore che mi possa capitare é che nessuno mi legga...
No! in veritá la cosa peggiore é che qualcuno mi legga e che poi non dica niente... Vi prego anche solo "...basta!" e io capiró...o perlomeno ci proveró.
Allora quello che vorrei fare e provare a dare alcuni suggerimenti di lettura a tutti coloro che vorranno sentirmi, come facevo in libreria.
Nella stessa maniera, senza troppi sforzi nel tentare di fare vere e proprie recensioni ma solo per raccontare il libro e se mi é piaciuto o meno. Ovviamente le mie sono solo impressioni assolutamente personali per cui andranno prese per quello che sono...
Se vi va di seguirmi io andrei ad incominciare...
Un'ultima cosa... per vostra fortuna sono abbastanza discontinua nelle mie attivitá per cui questo mio "foglio" non sará sempre puntuale ma quando avró qualcosa di raccontare vi si "paleserá"(come dicono gli avvocati!).
Come alcuni di voi giá sanno é uscito il quarto volume della quadrilogia di Elena Ferrante: "L'amica geniale".
Il quarto libro si intitola: "Storia della bambina perduta".
Dopo aver letto i primi tre era impossibile non leggere il quarto.
Ed é impossibile non leggerlo! Assolutamente! Se vi siete spinti fino al terzo il quarto sono certa non vi deluderá.
E' sorprendete la capacitá che ha l'autrice nel raccontare queste due donne cosi' difficili... la mia simpatia va tutta a Lila, personaggio piú genuino e meno sovrastrutturato di Elena, l'altra protagonista.
Lila é diretta e schietta, senza troppe elucubrazioni se non quelle date dalla propria intelligenza. Elena sembra sempre troppo cerebrale nel suo modo di leggere la realtá e fondamentalmente autoreferenziata... ma la storia dell'amicizia e il rapporto fra queste due donne e' raccontato benissimo...Intorno a loro c'é sempre la l'Italia e la nostra storia, c'é Napoli e la politica degli anni '80! Il clima che abbiamo respirato 30 anni fa' quando sembrava che qualcosa stesse cambiando....infatti!
E' stata per me una lettura molto coinvolgente, l'ho letto in due giorni, certo direte voi: "a Stoccolma non hai niete da fare!" Vero! Ma non ho dubbi che anche voi sarete coinvolti dalla storia di questa amicizia come lo sono stata io.
Grazie per la pazienza
un saluto a tutti
Elena

Della stessa autrice pubblicati da E/O
L'amica geniale
Storia del nuovo cognome
Storia di chi fugge e di chi resta
(questi sono i titoli della quadrilogia)
I giorni dell'abbandono
La figlia oscura
La frantumaglia