domenica 9 novembre 2014

c'é sempre una prima volta...

Ok non so come finirá questa avventura... quanti di voi mi leggeranno e quanti andranno avanti a leggermi dopo la prima volta.
La cosa peggiore che mi possa capitare é che nessuno mi legga...
No! in veritá la cosa peggiore é che qualcuno mi legga e che poi non dica niente... Vi prego anche solo "...basta!" e io capiró...o perlomeno ci proveró.
Allora quello che vorrei fare e provare a dare alcuni suggerimenti di lettura a tutti coloro che vorranno sentirmi, come facevo in libreria.
Nella stessa maniera, senza troppi sforzi nel tentare di fare vere e proprie recensioni ma solo per raccontare il libro e se mi é piaciuto o meno. Ovviamente le mie sono solo impressioni assolutamente personali per cui andranno prese per quello che sono...
Se vi va di seguirmi io andrei ad incominciare...
Un'ultima cosa... per vostra fortuna sono abbastanza discontinua nelle mie attivitá per cui questo mio "foglio" non sará sempre puntuale ma quando avró qualcosa di raccontare vi si "paleserá"(come dicono gli avvocati!).
Come alcuni di voi giá sanno é uscito il quarto volume della quadrilogia di Elena Ferrante: "L'amica geniale".
Il quarto libro si intitola: "Storia della bambina perduta".
Dopo aver letto i primi tre era impossibile non leggere il quarto.
Ed é impossibile non leggerlo! Assolutamente! Se vi siete spinti fino al terzo il quarto sono certa non vi deluderá.
E' sorprendete la capacitá che ha l'autrice nel raccontare queste due donne cosi' difficili... la mia simpatia va tutta a Lila, personaggio piú genuino e meno sovrastrutturato di Elena, l'altra protagonista.
Lila é diretta e schietta, senza troppe elucubrazioni se non quelle date dalla propria intelligenza. Elena sembra sempre troppo cerebrale nel suo modo di leggere la realtá e fondamentalmente autoreferenziata... ma la storia dell'amicizia e il rapporto fra queste due donne e' raccontato benissimo...Intorno a loro c'é sempre la l'Italia e la nostra storia, c'é Napoli e la politica degli anni '80! Il clima che abbiamo respirato 30 anni fa' quando sembrava che qualcosa stesse cambiando....infatti!
E' stata per me una lettura molto coinvolgente, l'ho letto in due giorni, certo direte voi: "a Stoccolma non hai niete da fare!" Vero! Ma non ho dubbi che anche voi sarete coinvolti dalla storia di questa amicizia come lo sono stata io.
Grazie per la pazienza
un saluto a tutti
Elena

Della stessa autrice pubblicati da E/O
L'amica geniale
Storia del nuovo cognome
Storia di chi fugge e di chi resta
(questi sono i titoli della quadrilogia)
I giorni dell'abbandono
La figlia oscura
La frantumaglia





4 commenti:

  1. Brava Elena! Grazie per i tuoi pensieri ! Non c'e' bisogno di regolarità dunque ci accontenteremo delle tue parole-perle quando vorrai condividerle... inoltre la regolarità non fa parte degli artisti... dunque i tuoi lettori se ne faranno una ragione ! Un abbraccio, avanti così (ma senza fretta) e saluti alla splendida Stoccolma !

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  2. Grande Elena, non sapevo niente di questa tua iniziativa!

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  3. mh mh mh! Mi suona poco piacevole non trovarla più in libreria.
    La recensione offerta non ha lo stesso sapore del suo racconto di persona.
    Il tutto, però, può essere migliorato.
    L'apertura del blog sembra essere stato per lei come un tuffo in una piscina di acqua fredda. Sì, all'inizio l'acqua è gelata ma poi l'unico modo per sopravvivere è iniziare a nuotare con forza e prendere così calore. Vero?
    L'idea è strepitosa! Peccato, però, che chi legge rimane smarrito.
    Quando raccontava in libreria era bellissimo. Sì, difatti, raccontare il racconto non era una cacofonia ma una bella melodia! Quando, invece, scrive "raccontare il racconto" è proprio brutto, sù!
    Parlando spesso gesticola, con la mano destra è solita toccarsi i capelli e con quella sinistra portarla dietro la schiena. Gli occhi, poi, fanno la loro parte nel cadenzare le pause. Se vi è un punto luce ogni tanto gli occhi, che son come le foglie, corrono lì. Tutto questo permette al flusso di parole di essere coerente anche nelle discontinuità, nelle incongruenze, nel sentire prima di pensare!
    Tutto questo miracolo sul blog può accadere anche grazie alla punteggiatura e all'uso appropriato delle preposizioni che legano soggetti, oggetti, complementi e predicati.
    Continui perchè nessuno dei frequentatori di AsSaggi vuole sentire della sua resa del tipo "Sto...ccolma!".

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    1. Carissima Pulce,
      grazie del suo intervento. Quello che temo di piú (come ho scritto) é il silenzio e il suo pensiero l'ho trovato attento, critico e molto garbato.
      Grazie davvero.
      Ora che io non sappia scrivere, haime' é un dato di fatto e probabilmete non so neanche parlare molto bene...diciamo che me la cavo perché lo faccio da 50 anni (non ho contato i primi due anni di vita, quello non é esattamente parlare), ma non ho avuto via d'uscita.
      qualcosa dovevo pur fare e questa é una cosa che mi piace. Preferirei vendere libri qui a Stoccolma ma (ancora haimé!) il libro italiano in Svezia proprio non ha mercato, allora mi sono lanciata nella "piscina di acqua gelata", come ha perfettamente intuito, ed ho cominciato a battere i piedi e le mani, per tenermi a galla e non morire annegata o di freddo.
      Forse sono piú abile nel raccontare dal vivo i libri, anche perché c'é tutto il non verbale che aiuta molto,...Ma "caggia fa'?"
      Io cercheró di andare avanti e lei, se ha pazienza, continui a seguirmi..e forse fra mille libri ( troppi?) riusciró a rendere per scritto quello che avrei detto, e come lo avrei detto, a voce.
      Un caro saluto
      Elena
      P.s ..non riesco a trovare il punto in cui dico "raccontare il racconto" certamente cacofonico..

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