domenica 23 novembre 2014

Lacci.....stracci!

Basta smettetela...! Finiamola con questa storia...
Domenico Starnone non é Elena Ferrante!
Cosí lui afferma ed io gli credo (per quello che vale)!
Certo che coincidenza... avevo appena finito di leggere l'ultimo libro della quadrilogia de "L'amica geniale" di Elena Ferrante, che quello successivo é stato proprio "Lacci" l'ultimo di Domenico Starnone edito da Einaudi.
Giuro pura casualitá! Ancora non sapevo dei rumors a riguardo (sono sempre l'ultima a sapere le cose...).
Non mi é passato per la testa che ci fosse una vaga somiglianza o una concordanza, nella scrittura o con i temi dei libri della Ferrante. (Per la "legge di Murphy" verró smentita domani stesso!)
Questo libro di Starnone, alcuni lo 'leggono' come il sequel dei "I giorni dell'abbandono" della Ferrante.
Personalmente non ho colto il legame (laccio?).
E' vero: il tema del tradimento coniugale é presente in tutte e due le opere, ma quella di Starnone non é solo questo. E' il racconto dei legami familiari, o  per meglio dire dei "lacci familiari", che tengono unita la coppia e la famiglia, dentro un sistema relazionale che diventa sofferenza e si nutre solo di questa. La sofferenza del tradimento, agito e subíto e l'incapacitá di perdonare chi ha spezzato il mito dell'amore fedele per sempre. Di questo rancore e della conseguente incapacitá di rimotivare il matrimonio, partendo da un diverso livello, la coppia di Vanda e Aldo continuano a nutrirsi. Lei, la tradita,  arroccandosi nella torre di chi é e sará sempre in credito e l'altro, il traditore, nell'autocommiserazione di chi non é stato in grado di seguire fino in fondo, il proprio sogno perché fondamentalmente vigliacco.
Tutto é ancora piú triste, quando ci si rende conto che quelli che hanno respirato quest'aria cosí asfittica sono diventati cosí crudeli. Questi sono i due figli, che da adulti si tirano addosso gli "stracci" della loro famiglia, dalla quale tentano, inutilmente, di recidere i legami o per meglio dire...i lacci.
Bello, amaro, coinvolgente, umano...direi che é un libro che consiglio caldamente (come so che sta facendo la mia amica Cinzia in libreria). Non perdetevelo.

Sul tema del tradimento, non solo quello coniugale, suggerisco di leggere:
"Puer aeternus" di Hillman (Adelphi)
"Non é piú come prima" di Recalcati (Cortina Raffaello).


Altri libri Domenico Starnone:
Autobiografia erotica di Aristide Gamboa, 2011, Einaudi.
Spavento, 2009, Einaudi
Denti, 1994, Feltrinelli






2 commenti:

  1. Molto bene!
    Dopo la prima metà, ancora affettuosamente nostalgica dei periodi delle prime note, il resto del testo è notevolmente più fluido. Sembra proprio che ha abbandonato lo stile a cagnolino dove batteva freneticamente mani e piedi. Con un deciso colpo di bacino e ventre ha iniziato ad avere un elegantissimo stile libero. Presto le note successive manderanno in fondo alla vasca-web i periodi degli albori. Se il fondale aumenta, il salire del livello dell’acqua non la scoraggia proprio. Anzi, dominando ormai la superficie, presto le darà le spalle. Sarà con lo stile dorso che aumenterà il senso dello spazio finanche a sentirne i limiti per non urtarvi contro.
    A questo punto, merita un premio … almeno da parte mia. La informo, pertanto, che ho letto “oltre il fiume”, bel libro! Concordo che il traduttore scrive bene.
    La lettura di un libro è un’esperienza unica che si conclude dopo varie esperienze. Mi spiego. Il premio che le faccio è molto più denso perché ci tengo a scriverle che ho sentito il bisogno:
    a. Di leggere un libro,
    b. Di scegliere un libro,
    c. Di comprare un libro e
    d. Di terminare la lettura del libro.
    Tutti bisogni non proprio definiti in me prima dell’apertura del suo blog. Spendo, qui, qualche riga in più per dirle che i bisogni a., b. e d. sono stati il frutto di una certa interazione virtuale con lei. Quanto al punto c. ho comprato il libro dal sito www.ibs.it pur sempre in filigrana sulle immagini del suo blog.
    Tutto bene? Si o no, forse non importa.
    Sì, forse mi spiace non essere andata da AsSaggi ma non c’era alcun incentivo. Inoltre, la signora bionda ed alta con sempre un narrare da ascoltare non c’è più. Certo, se ci fosse un tot di comodità in più per chi scrive sul blog, di sicuro non tradivo la mia stessa passeggiata a San Lorenzo.
    Come vede un blog crea mercato. Il suo desiderio è vendere libri italiani in Svezia, dove, come scrive, non vi è mercato. (Suona un po’ come se un medico decidesse di prendere in cura solo pazienti con un neo trapezoidale sulla pelle che copre la scapola sinistra; ma … OK!) Credo, però, che il mercato può essere creato. Indurre un bisogno che sia “marketable” vuol dire che qualcuno riesca, poi, a trattenere la ricchezza prodotta dalla soluzione che soddisfa quella necessità. Nel nostro caso chi ha indotto i bisogni prima dell’acquisto, sembra che non abbia, poi, avuto modo di godere della ricchezza monetaria transitata. Sottolineo “sembra” perché non so se il suo blog è un servizio per i fini di lucro di ibs.it; è così? Se sì, mi piace molto!
    Eh ... se è no?
    Inizierà nuovamente ad aver nostalgia della libreria, di Roma, del sole e….
    Le associazioni analogiche, quelle forzate spingeranno il suo immaginario verso un bisogno di esotico.
    A Stoccolma non le rimarrà che visitare uno zoo. Si dirigerà verso l’area dei volatili per associare il fibrillare delle ali ai suoi pensieri sospesi. Ad un certo punto nell’immensa voliera, sarà colpita dai colori sgargianti di un pappagallo.
    Prego, le faccia la domanda che l’assilla “Ma caggia fà?" e perfino un pappagallo le ribatterà con “Fà!”

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    1. Gentilissima Pulce,
      continuando sulla metafora del nuoto io credo di essere ancora ben lontano dallo stile fluido..direi che prima di togliere i braccioli e nuotare viso al sole in un impeccabile dorso o addirittura danzando nell'acqua alla Esther Williams (e qui denuncio tutta la mia etá ) ne deve passare di acqua sotto i ponti... ma piano piano.
      Sono contenta che il mio suggerimento le sia piaciuto. Non vorrei deluderla ma questa mia iniziativa non mira a vendere libri...(almeno per ora).
      In verita' avevo iniziato con fare delle recensioni sul sito della libreria asSaggi, nella speranza che qualcuno fosse invogliato ad acquistare il libro recensito (ma credo che nessuno le abbia mai lette) la cosa non ha funzionato!
      Sorgeva inoltre anche un altro problema, non potevo fare recensioni troppo critiche sul libro altrimenti nessuno lo avrebbe comprato e come credo lei sappia, se un libro non mi
      piace tendo a dirlo (Brutta abitudine!).
      Il blog mi rende piú libera dalla logica della vendita (che leggerezza!).
      Certo che mi manca Il sole e il caldo di Roma. Voi oggi siete sui 20 gradi mentre qui siamo a 3... ma ancora "'chaggia fa'?"
      Torno spesso a Roma perché ci sono miei figli e riesco a farli venire, qui a Stoccolma, molto raramente e quando vengono durano meno del latte: 3 giorni poi..."scadono"!
      Sicuramente per Natale ci saró e cercheró di stare il piú possibile in libreria.
      Spero di incontrarla.
      Un caro saluto
      Elena




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